Quello di Bagnara Calabra è il primo torrone I.G.P. - I LOVE CALABRIA - Calabrian Taste

Quello di Bagnara Calabra è il primo torrone I.G.P.

Quello di Bagnara Calabra è il primo torrone I.G.P. 

PUOI ACQUISTARE IL TORRONE CARDONE QUI

Documenti di archivio riportano che già nel 1700 i monaci dell’abbazia di Bagnara erano esperti nella preparazione di dolci, soprattutto torroni, chiamati “martiniani”. La prima fabbrica di torrone in Calabria è stata fondata a Bagnara nella metà del 1800 da Francesco Antonio Cardone; ma il dolce torrefatto era già una specialità di famiglia, infatti la ricetta era stata portata dalla Spagna dai suoi stessi antenati, almeno un secolo prima. L’arte del torrone di Bagnara è stata tramandata di generazione in generazione; nel 1895 l’azienda diventò fornitrice ufficiale della Casa Reale; ed ancora oggi il marchio è una garanzia di qualità.

Il Torrone di Bagnara ha ricevuto la denominazione Igp nel 2014. Questo tipico dolce natalizio si presenta, a secondo della copertura, in due versioni: Martiniana (copertura con zucchero in grani) Torrefatto glassato (copertura con cacao amaro). Friabile e croccante, al palato la dolcezza dell’impasto è bilanciata dal sapore delle mandorle tostate e da una netta sensazione di brulé con leggero retrogusto speziato.

INSERISCI IL TORRONE CARDONE 1846 NEL "Pacco da Giù"

Il prodotto è ottenuto con una serie di modalità descritte accuratamente nel disciplinare, che prevedono passaggi precisi nella cottura e nella lavorazione di miele, zucchero e mandorle non pelate tostate, l’uso di cannella e chiodi di garofano in polvere e le due diverse coperture.

Consigliamo con abbinamento Jefferson Amaro Importante 

INSERISCI IL TORRONE CARDONE 1846 NEL "Pacco da Giù"

I principali ingredienti del torrone sono le mandorle, il miele e albume d’uovo, materie prime che in Calabria sono di prima scelta. Il miele di arancio calabrese è particolarmente aromatico e ricco di zuccheri. La qualità delle mandorle è grantita: sono quelle siciliane di Avola. Ma il segreto della bontà del torrone di Bagnara, dolce tipicamente natalizio, sta anche nella giusta cottura, che dura molte ore. Il prodotto ha un tempo di conservazione di un anno, ma è consigliabile consumarlo entro tre mesi dal confezionamento per apprezzarne al meglio le qualità organolettiche.

INSERISCI IL TORRONE CARDONE 1846 NEL "Pacco da Giù"

Storia del torrone di Bagnara

Ci sono più di 200 anni di storia documentata sul Torrone di Bagnara.
Già nel 1700 monaci dell'Abbazia di Bagnara erano famosi per l'arte dolciaria, è sin da allora producevano un torrone torrefatto scuro chiamato Martiniana, una delle tipologie che di recente ha ottenuto il marchio Torrone di Bagnara Igp.
Il primo laboratorio artigianale di torrone nacque a Bagnara dopo la metà del 1800, grazie a Francesco Antonio Cardone la cui l'arte dolciaria è stata tramandata di generazione in generazione fino ai giorni nostri.

INSERISCI IL TORRONE CARDONE 1846 NEL "Pacco da Giù"

Torrone di Bagnara assortito Cardone dal 1846

Nelle confezioni assortite di torrone, variabili in numero e presenza, ci sono tante diverse tipologie di torrone artigianale e specialità di pralineria come Ostiato, Mandorlato, alla Martiniana, Torrefatto glassato, Morbido al cioccolato, Bianco glassato, Bianco al cioccolato, Croccantini al latte e fondenti, Bacetto, Carezze al caffè ed al rhum ed altri tipi ancora.

 

COMPRA QUI IL TORRONE DI BAGNARA

Torna al blog